Oggi molti conoscono la laparoscopia come la “chirurgia dei tre buchini”: cioè, la identificano con alcuni interventi chirurgici, come la colecistectomia o l’appendicectomia laparoscopiche, che risultando minimamente invasivi per il paziente consento un decorso postoperatorio rapido, con tempi di ricovero e convalescenza ridotti.
La nascita della lararoscopia esplorativa
In realtà la laparoscopia nasce, e muove molti dei suoi passi, come metodo di diagnosi: solo negli ultimi 30 anni ha conosciuto una diffusione ubiquitaria come modalità di accesso chirurgico.
Sebbene sia un metodo di diagnosi sicuramente più invasivo di altre tecniche sofisticate di cui oggi disponiamo (TC, RMN…), necessitando in genere di una sala operatoria e di un’anestesia generale, la laparoscopia esplorativa ha degli ambiti ben precisi ed arriva dove le altre metodiche non arrivano: ad esempio, permette di fare diagnosi differenziale quando il sospetto diagnostico è vago e la condotta terapeutica incerta (caso tipico: dolore al fianco destro in una giovane donna con esami negativi, sarà un’appendicite, un problema ovarico, un’infiammazione dell’ultimo segmento dell’intestino tenue, un diverticolo… ?), di fare prelievi bioptici, di procedere all’intervento chirurgico immediatamente se necessario.
La laparoscopia esplorativa: un accesso “gentile” all’addome
L’accesso chirurgico all’addome per esplorarlo, quando è impossibile giungere altrimenti ad una diagnosi, è una pratica antica quanto la chirurgia; fino a tempi recenti, quest’accesso ha condizionato l’esecuzione di tagli di dimensione cospicue sulla superficie addominale, le cosiddette laparotomie esplorative, ancora molto usate. Ma oggi disponiamo di attrezzature laparoscopiche molto sofisticate, che permettono di accedere alla cavità addominale con ferite di piccolissime dimensioni (5 mm o meno); per cui, l’invasività della procedura è veramente ridotta al minimo, tanto che la laparoscopia esplorativa dovrebbe essere tenuta inconsiderazione, al posto dell’ormai sorpassata laparotomia esplorativa, da tutti i medici.
Le indicazioni alla laparoscopia esplorativa
Dolore addominale acuto: è questa uno dei motivi principali di accesso alle aree di emergenza degli ospedali. Nel 30-40% dei casi, tuttavia, nonostante l’esecuzione dei test ematochimici e radiologici, la diagnosi rimane poco chiara. Questi casi vengono in genere etichettati come “dolore addominale aspecifico“. In una parte di essi, tuttavia, la laparoscopia esplorativa può consentire di giungere ad una definizione della causa del dolore e spesso al suo trattamento.
- Trauma: nei pazienti senza problemi emodinamici postraumatici e quando sia indicato ma difficile accedere ad altre modalità di diagnosi (come la TC), può essere indicato procedere a laparoscopia esplorativa.
- Stadiazione di tumori intraaddominali, come il cancro del colon, dello stomaco, del fegato e delle vie biliari, linfomi… la laparoscopia consente una visone molto ingrandita degli organi addominali, e permette di evidenziare lesioni di piccole dimensioni che le tecniche radiologiche, anche le più raffinate, non sono in grado di depistare.
- Diagnosi di patologie croniche addominali, tra cui malattie epatiche, criptorchidismo, dolore pelvico cronico ed infertilità.
[stextbox id=”info” caption=”…Per saperne di più…” collapsed=”true”]
- Diagnostic laparoscopy – Sul sito web del Medline Plus della U.S. National Library of Medicine, il punto di riferimento mondiale della scienza medica. In inglese.
- Female pelvic laparoscopy – Cos’è la laparoscopia diagnostica della pelvi femminile, come viene eseguita e quali sono le indicazioni. Dalla Cleveland Clinic, uno dei più importanti ospedali statunitensi. In inglese.
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