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Reflusso gastroesofageo: cos’è?

Per capire cosa sia il reflusso gastroesofageo, bisogna accennare al funzionamento del nostro apparato digerente. Il nostro canale digerente è, come tutto il resto dell’organismo, meravigliosamente progettato. Una delle sue caratteristiche principali è che esso dispone di una serie di valvole, che consentono che il cibo ed i prodotti della sua digestione proseguano dalla bocca, allo stomaco, all’intestino senza tornare indietro. A volte, però, questi meccanismi, efficienti ma delicati, si rompono. È quello che avviene nella malattia da reflusso gastroesofageo.

L’esofago, quel lungo e sottile condotto che mette in comunicazione la cavità orale con lo stomaco, è separato da quest’ultimo da una valvola, lo sfintere esofageo inferiore; questa valvola consente, da una parte, che il cibo ingerito rimanga dentro lo stomaco per essere sottoposto ai processi digestivi gastrici; e, dall’altra, che il contenuto gastrico, acido, non risalga verso l’alto, irritando l’esofago ed anche le prime vie respiratorie e la cavità orale. Tuttavia, è possibile che tale valvola si guasti. Le cause possono essere diverse, ma tra di esse è utile ricordare, per la loro importanza, l’ernia iatale (la risalita della prima porzione dello stomaco dall’addome verso il torace), l’obesità, ed anche abitudini di vita apparentementi innocenti – per esempio, indossare pantaloni attillati o stringere molto la cintura… Anche un’infezione da Helicobacter pylori può essere causa di reflusso gastroesofageo.

reflusso gastroesofageo, MRGE, malattia da reflusso gastro-esofageo, GERDQuando lo sfintere esofageo inferiore si guasta, il contenuto gastrico può risalire verso l’esofago ed anche più in alto, verso le vie respiratorie o la bocca. La conseguenza principale, molto frequente, è una sensazione di bruciore nella parte superiore, centrale, dell’addome, o dietro lo sterno: è la pirosi retrosternale. Ad essa possono associarsi altri sintomi, più rari ma spia di un aggravamento della malattia: la presenza di un liquido acido, a volte contenente frammenti di cibo, in bocca (rigurgito); la comparsa di tosse per la quale non può essere riconosciuta una causa respiratoria; alterazioni del ritmo cardiaco che non dipendono da una malattia del cuore. Spesso i pazienti si svegliano con il cuscino bagnato, espressione del rigurgito del liquido gastrico, e per alleviare i sintomi devono dormire con più cuscini o in posizione semiseduta. 

reflusso gastroesofageo, ernia iatale, ernia jataleAnche in assenza di sintomi tanto gravi, bisogna ricordare che la mucosa dell’esofago non possiede nessun sistema di protezione verso il contenuto acido dello stomaco: per cui, il suo continuo e prolungato contatto con i succhi gastrici provoca un’infiammazione dell’esofago, chiamata esofagiteSe tale situazione persiste a lungo, vi possono essere conseguenze importanti. La più grave è la trasformazione delle cellule che compongono la mucosa esofagea: queste, sotto l’azione continuata ed intensa dei succhi gastrici, possono assumere l’aspetto delle cellule che normalmente costituiscono la mucosa dello stomaco. Questo fenomeno, noto come displasia, dà origine al cosiddetto esofago di Barrett, che è una lesione precancerosa, nel senso che tende ad evolvere fino a dare luogo alla formazione di un tumore dell’esofago, condizione gravissima, soprattutto perché in genere diagnosticata tardivamente, quando ormai non è più possibile fare molto.

Per questo i pazienti che soffrono di pirosi retrosternale o pensano di avere sintomi riconducibili alla malattia da reflusso gastroesofageo, devono rivolgersi al medico che prescriverà gli esami opportuni per la diagnosi (gastroscopia, Rx delle prime vie digerenti con mezzo di contrasto orale, manometria e pHmetria esofagea, breath test, ecc.) e programmerà le terapie opportune ed i controlli clinici nel tempo.

Alimentazione e reflusso gastroesofageo

Nell’economia complessiva del trattamento del reflusso gastroesofageo, l’alimentazione assume un ruolo importante. Mangiare i giusti cibi nella maniera corretta può aiutare ad alleviare la sintomatologia. Alcuni consigli utili possono essere:

  • Fare pasti piccoli e frequenti; bisogna evitare di mangiare molto, perchè ciò può aumentare la reflussdo gastroesofageo, alimentazione, ernia iatalepressione nello stomaco e favorire il reflusso: meglio un piccolo pasto ogni 3 – 4 ore 
  • Evitare di mangiare subito prima di andare a letto od appena svegli 
  • Evitare di mangiare rapidamente; ciò può portare ad introdurre aria con il cibo, il che può rendere la digestione gastrica più difficile ed aumentare tanto la pressione dentro lo stomaco che le eruttazioni 
  • Masticare bene e a lungo, in maniera tale che la saliva possa svolgere propriamente il suo ruolo all’interno del processo digestivo
  • Ridurre l’assunzione di caffè, the, cioccolato, alcool, aceto, agrumi, cibi acidi in generale (ad esempio le mele verdi, alcuni tipi di pomodori…) e bevande gasate
  • Alcuni frutti, come la banana, l’avocado e la papaya, neutralizzano l’acido contenuto nello stomaco e contribuiscono a migliorare la sintomatologia

reflusso acido, reflusso gastroesofageoVi sono altri semplici provvedimenti d’ordine generale che si possono adottare per attenuare i sintomi del reflusso gastroesofageo. Tra questi:

  • Smettere di fumare
  • Dormire col la testa sollevata, per esempio usando più cuscini
  • Evitare di mangiare nelle 2 – 3 ore precedenti il sonno notturno
  • Se si è abituati al “pisolino” pomeridiano, provare a dormire in poltrona e non a letto
  • Non indossare vestiti o cinture troppo stretti
  • Se si è in sovrappeso, cercare di dimagrire
  • Nel caso si stiano assumendo delle medicine, controllare con il proprio medico se qualcuna di queste può scatenare od aggravare la sintomatologia del reflusso

La chirurgia del reflusso gastroesofageo

In presenza di reflusso gastroesofageo dovuto ad un’ernia iatale, la chirurgia rimane, quando si rispettano i criteri d’indicazione, la migliore opzione terapeutica. L’ernia iatale si forma quando la parte iniziale dello stomaco, normalmente contenuta in addome, risale nel torace attraverso lo iato esofageo del diaframma, ovvero quell’orifizio del diaframma – importante muscolo respiratorio che segna il confine tra torace ed addome – mediante il quale la parte finale dell’esofago – quella che contiene lo sfintere esofageo inferiore – entra in addome e si immette nello stomaco. Quando questo si verifica, per una serie di motivi complessi nei quali giocano un ruolo anche le differenze pressorie tra torace ed addome, lo sfintere esofageo inferiore smette di funzionare: il passaggio tra esofago e stomaco si apre ed il contenuto dello stomaco può refluire in esofago. La chirurgia, nota come funduplicatura secondo Nissen o plastica antireflusso, consiste nel ricollocare lo stomacreflusso gastroesofageo, Nissen, intervento di Nissen, plastica antireflussoo nella corretta posizione, riportare alle sue normali dimensioni lo iato esofageo del diaframma e costruire una nuova valvola che supplisca la funzione ormai perduta dello sfintere esofageo inferiore. L’intervento viene eseguito in laparoscopia, per cui risulta minimamente invasivo per il paziente, e necessita di un ricovero ospedaliero di pochi giorni. In caso di presenza di esofago di Barrett, si è visto che la condizione non regredisce, ma neanche progredisce. 

L’intervento dev’essere eseguito da un’équipe di chirurghi con elevata abilità in chirurgia laparoscopica e con adeguata esperienza nella realizzazione di queste procedure. I Medici di Cuccomarino, MD, provenienti da importanti Centri Internazionali, possono garantire ai loro pazienti l’approccio migliore e più accurato per la soluzione dei loro problemi di reflusso gastroesofageo.

 

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