Emorroidi e ragadi anali? La cura molto spesso è ambulatoriale. Sono tempi difficili, lo sappiamo tutti. L’epidemia in corso ha obbligato tutti gli ospedali a sospendere le visite ambulatoriali e l’attività chirurgica, tranne quella in emergenza, per fare spazio ai pazienti contagiati. Tuttavia, la vita continua per tutti, e i problemi di salute che ci preoccupavano prima continuano a preoccuparci anche adesso.
Non tutto può essere curato in ambulatorio, tuttavia per diverse patologie proctologiche si può fare parecchio. Ad esempio, le emorroidi e le ragadi anali possono essere trattate ambulatorialmente: le emorroidi di secondo e terzo gradocon le procedure di legatura elastica e sclerosi, e le ragadi anali con trattamenti topici a base di nitroglicerina e lidocaina ed, eventualmente, dopo aver confermato i valori pressori dell’apparato sfinteriale anale con una manometria, con infiltrazioni di tossina botulinica. Si tratta di metodiche indolore, semplici e poco costose, che nella maggioranza dei casi consentono di risolvere efficacemente questi fastidiosi problemi.
Emorroidi e ragadi anali non costituiscono problemi di salute gravi, ma sicuramente possono peggiorare la qualità di vita. Curarle ambulatorialmente è possibile, non è pericoloso e, nelle mani di un buon proctologo, è semplice ed economico. Per questo, restiamo a vostra disposizione presso il nostro studio di Chivasso, De Medica, in corso Galileo Ferraris 12 F, telefono01119903768 ed a Torino, negli studi della Clinica Pinna Pintor, via Amerigo Vespucci 61, telefono 0115802100. Per contattarci, è a vostra disposizione anche la nostra pagina Facebook od il seguente modulo di contatto:
I tempi d’attesa nel SSN, negli ultimi anni, purtroppo, si sono dilatati enormemente. I continui tagli alla spesa, l’interesse focalizzato solo su alcune patologie – senza dubbio importanti, ma non le uniche e forse nealche le piu’ frequenti – il mancato rinnovamento, per motivi economici, delle strumentazioni e dei presidi di sala operatoria, e le scarse possibilità di aggiornamento da parte dei medici, spesso schiacciati da turni pesantissimi a causa del blocco del turnover – ancora una volta per motivi economici – del personale sanitario negli ospedali pubblici, fanno si’ che molti pazienti debbano aspettare molti mesi se non anni per essere sottoposti ad intervento chirurgico – ad esempio per patologie senza dubbio benigne, ma che spesso interferiscono gravemente con la vita quotidiana di chi ne soffre. Parlo soprattutto delle patologie proctologiche, come emorroidi, ragadi anali, fistole anali, e delle patologie della parete addominale – ernie inguinali, ombelicali, epigastriche, diastasi dei muscoli retti dell’addome. Condizioni che spesso affliggono pazienti giovani, in piena attività lavorativa, interferendo col loro benessere, con i loro impegni quotidiani, con la loro serenità. Oggi molte persone, per ovviare all’intollerabile aumento dei tempi d’attesa nel SSN del nostro Paese, ricorrono alla sanità integrativa, stipulando un’assicurazione che consente loro di affrontare senza preoccupazioni e nei giusti tempi i propri problemi di salute. Per chi non dovesse ancora avere accesso a queste forme di assicurazione, che in realtà sono il futuro per la tutela della salute nel nostro Paese, il nostro gruppo ha concordato, con primarie Cliniche di Torino, dei pacchetti di prestazioni chirurgiche, che permettono di affrontare l’intervento per emorroidi, ragade anale, fistola perianale, ernia inguinale ed ombelicale ad un costo contenuto e rateizzando, se lo si desidera, la spesa. Il tutto usando le tecniche piu’ moderne e minimamente invasive: ad esempio, per il trattamento delle emorroidi fino al III grado, la tecnica HPS (HemorPex System), che consente di contenere moltissimo il dolore postoperatorio e di dimettere il paziente lo stesso giorno dell’intervento, con un rapido ritorno alla sua vita ed alle sue normali attività Per avere ulteriori informazioni o chiedere un preventivo, scrivici una mail all’indirizzo info@cuccomarinomd.com o contattaci attraverso i nostri social od il modulo di contatto che troverai qui sotto.
La legatura elastica delle emorroidi: perché operare, se si può evitare?
Il trattamento ambulatoriale delle emorroidi interne comprende due tecniche distinte che io associo nel mio protocollo operativo: la legatura elastica e la sclerosi.
I GRADI sono un sistema convenzionale semplice (anche se non l’unico) di classificare le emorroidi: 1º grado: emorroidi piccole, che non prolassano (= fuoriescono) mai; 2º grado: emorroidi che prolassano, ma che si riducono spontaneamente; 3º grado: emorroidi che prolassano, e che il paziente deve ridurre manualmente (= che non rientrano da sole) 4º grado: emorroidi non riducibili.
Molti Autori pongono indicazione alla legatura elastica solo fino al II grado emorroidario; in realtà l’esperienza ci ha insegnato che anche le emorroidi di III grado possono essere convenientemente trattate con la legatura elastica, evitando così il tavolo operatorio. Ciò è particolarmente interessante per i pazienti anziani, spesso con multiple patologie, per i quali l’indicazione all’intervento, tenendo conto del rischio anestesiologico, dev’essere posta con cautela.
Legatura elastica: il mio protocollo
Il nostro protocollo è standardizzato da molti anni: 6 sedute di legature elastiche, distanziate di 15 giorni tra loro, e due sedute finali di sclerosi delle emorroidi, anch’esse ad intervalli di 15 giorni. La sicurezza di un protocollo così disegnato è elevatissima. I Sacri Libri sostengono che sia possibile legare fino a tre cuscinetti emorroidari per volta; in realtà ciò che si ottiene con la legatura elastica è l’ISCHEMIA e il successivo distacco dell’area legata, con formazione di una cicatrice che fissa la mucosa del retto ai sottostanti piani muscolari. Aumentare l’area ischemica aumenta il rischio di perforazione del retto (evento temibilissimo, che può provocare un’infezione grave dei tessuti molli perirettali e, nri casi estremi, condurre a morte), quindi MAI legare più di un cuscinetto emorroidario per volta! Inoltre, mi è capitato di vedere dei prolassi emorroidari gravi, con indicazione chirurgica urgente, causati da errata esecuzione della tecnica della legatura elastica in pazienti a cui erano state legate tre o più emorroidi in una volta. La prudenza prima di tutto, è questo il segreto di un trattamento efficace!
Legatura elastica: rapida, indolore, efficace!
La legatura elastica, se fatta bene, è RAPIDISSIMA E PRATICAMENTE INDOLORE: ciò che il paziente può avvertire nell’immediato è una specie di discomfort, come di stimolo alla defecazione senza riuscire a farlo. Questo discomfort, che può essere molto ridimensionato semplicemente assumendo del metamizolo, del paracetamolo, o comunque un analgesico mezz’ora prima della sessione, è passeggero e scompare quasi sempre nel giro di alcune ore; qualche giorno dopo la legatura elastica, il gavocciolo strangolato si stacca e viene eliminato con le feci, in genere senza che il paziente si accorga di nulla (occasionalmente, si possono notare alcune gocce di sangue).
Ai 6 cicli di legatura elastica, come accennato, nel nostro protocollo seguono due sedute di sclerosi. La sclerosi emorroidaria consiste nell’iniettare nella mucosa della zona emorroidaria la kinurea, unico farmaco autorizzato dalla farmacopea europea per questa procedura. Similmente a quanto accade nella sclerosi dei capillari delle gambe, la kinurea provoca una reazione infiammatoria che ha due risultati: quello di ridurre ulteriormente l’eventuale massa emorroidaria residua e, soprattutto, quello di “incollare” la mucosa dell’area emorroidaria agli strati sottostanti della parete del retto, prevenendo così nuovi prolassi.
Terminato il trattamento, il nostro protocollo prevede il controllo del paziente una volta l’anno.
Per saperne di più, ecco la nostra brochure sul trattamento della patologia emorroidaria mediante legatura elastica.
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Il nostro prossimo articolo, che stiamo terminando in queste ore, tratterà degli esercizi di Kegel per l’incontinenza urinaria e fecale.
Nell’attesa, visitate la nostra pagina su MEDICITALIA, sito primario di informazione medica e prenotazione online di visite specialistiche. Ci sono le nostre risposte a molti consulti, ed un paio di articoli su emorroidi e legatura elastica che hanno riscosso un certo successo.
I Proctologi sono tra i più assidui frequentatori dei reparti di Ostetricia. I problemi proctologici in gravidanza, ed in particolare la stipsi, le emorroidi, le ragadi anali e le disfunzioni del pavimento pelvico, sono infatti frequentissimi, e spesso persistono anche dopo la dolce attesa. Il picco si raggiunge, in effetti, subito dopo il parto (soprattutto se si è trattato di un parto vaginale), con percentuali che arrivano anche oltre il 30% per quanto riguarda le emorroidi; ma tutta la gravidanza, e specialmente l’ultimo trimestre, può esserne interessata. Il motivo è semplice: basta pensare all’aumento progressivo della pressione addominale che si ha durante la gestazione. Il piccolo si sviluppa e cresce, e con esso l’utero, che comincia a comprimere gli organi addominali; compare la stipsi, che può essere aggravata dall’assunzione di supplementi di ferro, spesso prescritti dai ginecologi. Aumenta la pressione venosa, che ostacola il deflusso di sangue dai cuscinetti emorroidari: la qual cosa, insieme con la stipsi, può causare congestione emorroidaria e formazione di un prolasso mucoso. Non è raro che si formino anche dei trombi, cioè dei coaguli di sangue, all’interno delle emorroidi: questi sono in genere molto dolorosi e spesso necessitano di un trattamento chirurgico urgente, che consiste nell’incisione dell’emorroide trombizzata e nella rimozione dei coaguli. Con la stipsi, poi, la ragade va a nozze. La ragade anale è una lacerazione dell’anoderma, provocata nella gran parte dei casi dall’eliminazione di feci dure e disidratate; è una lesione molto dolorosa, soprattutto all’atto delle defecazioni, e il dolore può persistere per ore dopo di queste. Il meccanismo che autosostiene le ragadi è diabolico: si lacera l’anoderma, il che provoca dolore che causa uno spasmo dello sfintere anale interno; ciò determina una diminuzione dell’afflusso di sangue nell’area della ferita, che per questo non tende a cicatrizzarsi, e in questo modo il ciclo ricomincia.
Problemi proctologici in gravidanza: quale trattamento?
I trattamenti dei problemi proctologici in gravidanza sono limitati da due considerazioni: la prima è che molti farmaci non possono essere assunti dalle future mamme; per esempio, la terapia della ragade anale prevede la cosiddetta sfinterotomia chimica, ovvero l’applicazione locale di pomate che contengono principi attivi i quali provocano il rilasciamento dello sfintere anale interno: tali principi attivi sono controindicati in gravidanza. La seconda considerazione è che si cerca di procrastinare il più possibile gli interventi chirurgici, perchè non è raro che dopo il parto la condizione patologica si ridimensioni, soprattutto nel caso delle emorroidi: per cui un quadro acuto che sembrerebbe indicare l’intervento urgente, spesso, a un mese dal parto, si risolve con delle “semplici” sedute di legature elastiche. Come fare per evitare, ovviamente per quanto possibile, i problemi proctologici in gravidanza? La cosa più importante è mantenere l’alvo regolare: andare di corpo regolarmente, possibilmente tutti i giorni, e con feci soffici mette al riparo (entro certi limiti) dalla comparsa di ragadi e crisi emorroidarie. Si possono assumere integratori a base di fibre – in commercio ce ne sono tantissimi – ed è estremamente importante bere molto (almeno un paio di litri d’acqua al giorno) ed arricchire la dieta di frutta e verdura. Il parere del coloproctologo è sempre indispensabile. La comparsa di dolore anale acuto ed ingravescente deve spingere la neomamma a rivolgersi con urgenza al proprio coloproctologo di fiducia, che saprà come comportarsi, cosa prescrivere ed, al limite, se indicare l’intervento chirurgico urgente.
Ritorno sulla THD, ovvero la tecnica di dearterializzazione delle emorroidi per via transanale (indicata, lo ricordo, nel prolasso emorroidario di II e III grado), pubblicando un videoclip dell’intervento visto “by the eyes of the Surgeon”, con gli occhi del Chirurgo; tutto ciò grazie ad una microtelecamera ad altra definizione integrata nei miei occhiali. Vedrete l’intervento come lo vedo io, mentre lo realizzo: niente di meglio per apprezzare fino in fondo questa tecnica ultratecnologica. Conto di relizzare altri video di altre metodiche chirurgiche con la stesso sistema, perchè non c’è niente di meglio, per un paziente, che capire chiaramente e con mezzi semplici cosa gli viene proposto. Buona visione!
La dearterializzazione delle emorroidi “…by the eyes of the Surgeon”
Come ho già avuto modo di scrivere in altri post, la legatura e sclerosi delle emorroidi sono le due tecniche che io associo nel mio protocollo di trattamento ambulatoriale delle emorroidi interne. Ho pensato quindi di pubblicare due miei brevi video (brevi ma in realtà assolutamente aderenti al tempo reale di esecuzione delle due procedure) che facciano capire come si realizzino sclerosi e legatura. Prima un breve riassunto sulle indicazioni e su come la tecnica viene eseguita:
il trattamento strumentale è indicato nelle emorroidi interne di grado 2; in mani esperte, anche nelle emorroidi di grado 3 nei prolassi mucosi
la legatura delle emorroidi consiste nello “sparare” un elastico intorno ad ogni pacchetto emorroidario; in questo modo, il pacchetto si strangola, va in necrosi e dopo qualche giorno si stacca e viene eliminato con le feci
la sclerosi si realizza iniettando nei pacchetti emorroidari e nella mucosa sottostante una sostanza sclerosante, la kinurea, che provoca la fibrosi dei pacchetti stessi.
Tali pratiche sono semplici, molto efficaci, non provocano dolore e si realizzano ambulatorialmente senza necessità di alcun tipo di anestesia o sedazione.
Iniziamo dalla legatura elastica: il nostro protocollo prevede sei sedute, una per ogni gruppo emorroidario:
Alla fine delle sedute di legatura, si realizzano due sedute di sclerosi per rafforzare l’adesione della mucosa alla sottostante parete muscolare:
Al trattamento con legatura e sclerosi delle emorroidi seguono controlli ambulatoriali con cadenza annuale.
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