Punti no, punti sì… il signor Rossi e l’ernia inguinale
Non ho dati statistici precisi ed aggiornati, ma ad occhio e croce direi che la tecnica più usata in Italia per la chirurgia dell’ernia inguinale è la tecnica di Trabucco.
Ermanno Trabucco, Chirurgo napoletano trasferitosi a New York agli inizi della sua carriera, è stato una delle colonne portanti della chirurgia della parete addominale nel XX secolo; e la sua tecnica, messa a punto negli anni ’80, rappresenta una delle pietre miliari nella storia della riparazione dell’ernia inguinale.
Il principio su cui si basa è semplice e – come tutte le cose semplici – geniale: se per riparare l’ernia bisogna usare una rete, e se tu metti questa rete in uno spazio chiuso, virtuale, allora è impossibile che essa si muova: quindi è inutile mettere dei punti per fissarla – il che risolve almeno alcuni dei problemi relativi alla famigerata “inguinodinia post-ernioplastica“, termine terribile con cui si indica il dolore inguinale postoperatorio che, non tanto raramente, rimane nei pazienti. In effetti, questo dolore è dovuto, almeno in parte, al fenomeno del “nerve entrapment“: a volte, qualcuno dei rametti nervosi sensitivi, spesso quasi invisibili, che si trovano nella regione inguinale, viene “intrappolato” dai punti che si appongono per fissare la rete; questo provoca la comparsa di dolore, di intensità e durata variabile ma non di rado cronico e lancinante.
Trabucco chiamò questo spazio “inguinal box”, lo descrisse accuratamente nei suoi lavori e dimostrò la validità della sua idea con i risultati della sua attività clinica quotidiana.
E, in effetti, la tecnica di Trabucco è semplice, standardizzata, facilmente riproducibile e facile da insegnare. E’, di fatto, la classica tecnica chirurgica “ideale”, che non ammette discussioni, nè interpretazioni, nè errori. E’ quasi una professione di fede (fede scientifica, of course).
Moltissimi chirurghi italiani sostengono di usare la tecnica di Trabucco nei loro interventi. Ma… sarà davvero così?
In effetti, se ci parli, qualcuno ti dice “Mah… io un punto sul tubercolo lo metto… sai, così, per sicurezza…” – “Mah… io il cordone lo lascio sotto la fascia, mi sembra più naturale…”. Non voglio entrare in dettagli tecnici, noiosi per i più, però… bello, bellissimo, tipico di molta chirurgia italiana: facciamo le cose perchè “ci sembra”, “per sicurezza”, non perchè vi sia il minimo fondamento scientifico.
E, SOPRATTUTTO, NON E’ LA TECNICA DI TRABUCCO. Chiamatela “la tecnica del Sig. Rossi”, gente, e lasciate riposare in pace i Grandi Chirurghi.